La vendemmia del 2023 si apre con diverse sfide per l’Italia. Le avverse condizioni meteo hanno messo a dura prova i vigneti e rischiano di compromettere la prossima raccolta. Grandinate, piogge abbondanti, temperature elevate e la peronospora, una malattia fungina, hanno inflitto danni significativi ai preziosi grappoli d’uva. In un momento così delicato, è cruciale unire le forze per salvaguardare la qualità dei prodotti autentici del made in Italy, spesso imitati e venduti come tali a livello globale. Ne parliamo in questo articolo.
Vigneti in assedio e calo nella produzione
L’attesissima raccolta dell’uva del 2023 è vicina, eppure si profila con sfumature di sfida e speranza con un impatto nazionale. Le piogge abbondanti hanno innescato la diffusione della peronospora, mentre l’umidità e il caldo anomalo hanno fatto emergere l’oidio. I viticoltori hanno però risposto prontamente con misure agronomiche efficaci riuscendo a controllare le malattie in maniera ottimale.
Le regioni più colpite in termini di produzione sono quelle del centro e sud Italia, con il Mezzogiorno particolarmente danneggiato dalla diminuzione delle rese. In Toscana le perdite sono più gravi, con un calo del 70% dei grappoli. In Emilia Romagna, dove parte di queste uve saranno destinate alla produzione dell’Aceto Balsamico e condimenti a base di aceto, è la Romagna, già duramente colpita dall’alluvione dello scorso maggio, a registrare un forte calo della produzione. È quanto emerge dallo studio effettuato da Coldiretti sulle previsioni per la vendemmia 2023. Nonostante ciò, c’è spazio per l’ottimismo. La vendemmia si prospetta come banco di prova per la resilienza del settore vitivinicolo italiano, dimostrando che la passione per la terra può superare anche le sfide più ardue.
Proteggere l’Eccellenza: Un Passo Cruciale
Oltre al maltempo, l’Italia ha un altro problema da affrontare, ovvero quello dei prodotti che si spacciano per italiani. Il governo italiano ha intrapreso un passo cruciale per difendere i prodotti di alta qualità del paese. Un esempio tangibile è l’azione legale avviata contro la Slovenia a causa di una norma tecnica che consente la produzione di condimenti con l’etichetta generica di “aceto balsamico”. L’obiettivo è chiaro: proteggere l’eccellenza italiana, come l’Aceto balsamico di Modena IGP, un tesoro prezioso. L’Avvocatura dello Stato ha avviato una procedura di infrazione contro la Slovenia per evitare un uso scorretto dell’etichetta “aceto balsamico”, che potrebbe danneggiare la genuinità dei prodotti italiani a denominazione d’origine protetta.
La Tradizione della Produzione nel Modenese
Fin dal 1965, la produzione dell’Aceto Balsamico di Modena è regolamentata da un disciplinare che stabilisce le leggi e le indicazioni per la produzione, la conservazione, il confezionamento e la commercializzazione dei prodotti alimentari. Il disciplinare richiede che l’assemblaggio delle materie prime, l’affinamento e l’invecchiamento avvengano obbligatoriamente nelle province di Modena e Reggio Emilia. I vitigni consentiti sono sette: Lambrusco, Sangiovese, Ancellotta e Fortana per le uve rosse, e Trebbiano, Albana e Montuni per le uve bianche.
Nuova Etichetta: maggiore chiarezza nella Scelta
Per agevolare i consumatori nella scelta dei diversi tipi di Aceto Balsamico IGP, è stata introdotta una nuova indicazione in etichetta chiamata “Consortium Profile”. Questa nuova classificazione fornisce una maggiore chiarezza del profilo sensoriale attraverso elementi grafici e descrittivi, aiutando i consumatori a orientarsi tra le diverse caratteristiche organolettiche. Questo permette ai consumatori di identificare facilmente i prodotti che, a seconda della quantità di mosto utilizzato e dell’invecchiamento, possono variare notevolmente in prezzo all’interno dello stesso disciplinare di produzione.
Tuteliamo il Nostro Patrimonio
In questo momento critico, è fondamentale uno sforzo collettivo per garantire la qualità dei prodotti autentici del nostro paese. Il made in Italy è un tesoro nazionale che merita di essere preservato e celebrato nel panorama globale. Tuteliamo il Nostro Patrimonio culinario: sosteniamo insieme l’autenticità e il vero sapore dell’Aceto Balsamico italiano.